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Restauro del Castello di Montiferru

RESTAURO

In tempi più recenti, tra il 1987 e il 1992, il castello è stato oggetto di interventi delle scarse rovine da parte della Soprintendenza ai Beni Architettonici e Storici delle province di Cagliari e di Oristano.

L’intervento della Soprintendenza ha previsto scavi in sito dove sono emerse parti crollate di cortine murarie in concomitanza è stato effettuato un consolidamento dei paramenti murari rimasti e la ricostruzione con l’utilizzo del materiale di scavo.

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Come si può notare da alcune foto storiche del periodo precedente al restauro, gran parte del castello risulta essere coperto da detriti e vegetazione, mentre le mura esterne che dovevano costituire le torri e le mura sono crollate o gravemente danneggiate. Dalle foto si può capire la disposizione dei resti di cinta muraria che seguono l’andamento del monte, con una struttura muraria a sacco in fonolite tenuti con malta di calce, ammorsata alla roccia naturale, caratteristica tipica di altri castelli medievali Sardi.

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La rimozione di terra e piante infestanti ha all’interno ha svelato le tracce di muri divisori degli ambienti interni crollati, e 3 cisterne rettangolari voltate a botte, in laterizio e rivestite internamente di un intonaco impermeabile. Le cisterne sono state interamente ricostruite esternamente con materiale di scavo appartenente agli ambienti adiacenti. Anche Fois nella sua descrizione del castello cita i ruderi delle cisterne, analizzandone i materiali: esse sono intonacate con uno strato di malta e calcare finissimo, mentre per realizzare le volte sono stati utilizzati mattoni. La copertura superiore invece è stata ricoperta da uno strato di cocciopesto, composta da malta di calce e coppi macinati, gli stessi derivati dallo scavo.

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A Sud-Est è stata restaurata quella che probabilmente doveva essere una parte di torre: si leggono ancora i conci più antichi e le buche pontaie che sono servite per la costruzione della cinta e il sostegno della travatura lignea. Dalle foto del cantiere si capisce Il metodo “cuci- scuci” adoperato per la sostituzione delle parti deteriorate: questo è stato effettuato attraverso l’utilizzo di pietre sane per il tamponamento, più grandi e squadrate lungo i lati. Come accade con la cisterna, la parte superiore presenta uno strato di cocciopesto. Il risultato del lavoro di Restauro in questa parte di muro permette ancora di distinguere le fasi costruttive precedenti.

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I muretti perimetrali del lato Ovest, innalzati nel Restauro sulla traccia delle fondamenta, sono costruiti con bozze e pietre spaccate disposte in corsi orizzontali. In alcuni punti è possibile osservare la muratura di cinta ancora presente, come nel tratto murario presso il camino, sul quale è ora cresciuta della vegetazione.

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Castello di Montiferru pre-Restauro, prospetto e cisterna, foto di Foiso Fois, Castelli della Sardegna Medioevale, 1992, pp. 246 -247

Torre Sud-Est pre-Restauro, foto della Soprintendenza Archeologica, belle arti e paesaggio città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna.

Cisterna del Castello di Montiferru post-Restauro.

Torre Sud-Est del Castello di Montiferru

post-Restauro.

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